mercoledì 27 giugno 2012

Il diritto al lavoro

Elsa Fornero, titolare del ministero del lavoro :

"il lavoro non è un diritto, va guadagnato con sacrifici"

Articolo 4 della costituzione italiana :

"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto"


La Fornero ha giurato sulla costituzione mentre non mi risulta che la costituzione abbia mai giurato sulla Fornero, quindi dal mio punto di vista la costituzione batte la Fornero 1 a 0.


Speriamo non pianga.

Maledetti insetti ematofagHi

Non è sempre semplice alzarsi di mattina presto; si tratta un esercizio che impone notevole sacrificio e abitudinarietà, qualità non sempre sufficienti a garantire un risveglio privo di effetto Matrix e la comparsa del sacro rituale del "cinque minuti ancora cinque poi mi alzo" la cui ben nota peculiarità è quella di essere ripetibile pressochè all'infinito, o sino a che dura la capacità di restare sordi alle proteste delle propria vescica.

La levataccia è comunque uno sforzo necessario se si vuole fruire appieno di quella meraviglia della natura che è il mare al mattino.
Poco caldo, sole il tanto giusto, silenzio assoluto, lievissima e piacevole brezza e l'odore del mare non ancora inquinato da tossici tabagisti parzialmente ignoranti ed oltremodo incuranti del  fatto che il fumo all'aperto non sparisce affatto nel nulla ma obbedisce anch'esso alle leggi della fisica.

Insomma un piccolo paradiso, e un paradiso vale bene un pò di sacrificio.

Quindi sveglia settata ad un orario imbarazzante, scatto di reni rapido per sfuggire ai "cinque minuti ancora cinque minuti poi mi alzo", cozzata tremenda contro l'armadio perchè la volontà per quanto robusta non è niente senza controllo, ed il controllo ha ben pensato di rimanere a letto a riposare per un altro paio d'ore prima di degnarsi di rispondere ai miei richiami.
Colazione veloce ed ultra leggera (acqua e merendina kinder), rapida capatina barcollante in bagno e 15 minuti dopo sono sdraiato in spiaggia coccolandomi con la placida e quasi impercettibile melodia della risacca marina.

Cinque minuti dopo una ruspa inizia a lisciare la strada in sterrato sabbioso dieci metri dietro di me. Incomprensibilmente lo lisciava solo per la cinquantina di metri vicini a me ignorando categoricamente i restanti chilometri del lungomare.

Dieci minuti dopo arriva un'allegra famiglia di tipo standard (moglie buzzicona, bambino maschio rompiballe, bambina femmina piagnona ed ovviamente l'immancabile marito con sigaretta incorporata).
Alla mia sinistra : il nulla per centinaia di metri.
Alla mia destra : il nulla per centinaia di metri.
Il fatto non era casuale dato che mi ero spinto parecchio avanti di proposito proprio per godermi un personale momento di isolamento dalla razza umana.
Dove vanno a posizionare l'ombrellone? Ovviamente a pochi metri da me, con scarso riguardo per la misantropia altrui e premunendosi di posizionarsi in favore di vento per condividere più facilmente con me gli effluvi di nicotina. Grazie.

Il mio piccolo paradiso si è già incrinato quel tanto che basta, ma per fortuna la situazione benchè differente dalla mia visione idealizzata di una mattinata al mare rimane comunque gestibile.

Tento quindi di rilassarmi ignorando fumo, sgallettamenti infantili, piagnistei e l'orrenda vibrazione del suolo ad ogni passaggio della ruspa, quando ecco che fanno la loro comparsa gli infami moscerini.

Impossibile difendersi e il tentativo di non prestare attenzione al loro continuo zampettare sulla mia pelle si rivela inutile e dannoso poichè nel giro di pochi minuti scopro a mie spese che i fetenti sono in realtà delle fetenti e necessitano il mio sangue per la prosecuzione della loro nefasta specie.

A questo punto la fuga smette di essere un opzione.
Tempo di permanenza in spiaggia : 30 minuti e rotti.
Risultato sulla mia pelle : Nessuna abbronzatura ma un notevole numero di chiazze rossastre che assieme al mio colorito bianchiccio mi trasformano in un perfetto cosplay della Pimpa.

Domani dormo.